Scilla (Reggio Calabria)

 "Nel destro lato è Scilla; nel sinistro | È l'ingorda Cariddi. Una vorago | D'un gran baratro è questa, che tre volte | I vasti flutti rigirando assorbe, | E tre volte a vicenda li ributta | Con immenso bollor fino a le stelle. | Scilla dentro a le sue buie caverne | Stassene insidïando; e con le bocche | De' suoi mostri voraci, che distese | Tien mai sempre ed aperte, i naviganti | Entro al suo speco a sè tragge e trangugia. | Dal mezzo in su la faccia, il collo e 'l petto | Ha di donna e di vergine; il restante, | D'una pistrice immane, che simíli | A' delfini ha le code, ai lupi il ventre. | Meglio è con lungo indugio e lunga volta | Girar Pachino e la Trinacria tutta, | Che, non ch'altro, veder quell'antro orrendo, | Sentir quegli urli spaventosi e fieri | Di quei cerulei suoi rabbiosi cani."

Publio Virgilio Marone, Eneide

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Piazza San Rocco



Piazza San Rocco

Statua della Sirenetta



Pilone di Messina 









Panoramiche Castello di Scilla




Panoramica Spiaggia delle Sirene








Mareggiata











Tramonto



Indicazioni stradali




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